Eretta nel XIII secolo, la chiesa di San Pietro era originariamente intitolata a Sant’Antonio Abate. L’intitolazione a San Pietro avvenne solo nel 1815, quando le Confraternite di San Pietro e Paolo e di San Sebastiano e Rocco ne fecero la loro sede. La chiesa si trova fuori dalle mura della città vicino all’antica porta del castello, dove oggi si trova uno dei punti panoramici più belli di Città della Pieve con una vasta visuale sulla Val di Chiana toscana e umbra e sul monte Cetona.
L’edificio è ad un’unica navata con campanile accanto alla facciata ed una sacrestia. Agli inizi del XVI secolo la chiesa passò alla Società dei Disciplinati di San Salvatore che ne promosse i lavori di restauro e nel 1508 commissionò al Perugino l’affresco raffigurante Sant’Antonio Abate tra i Santi Marcellino e Paolo l’Eremita che decora la parete di fondo.
Nel 1861 un terremoto fece cadere parte dell’affresco, così fu deciso di trasportarlo su tela per salvarlo da maggior danni. L’operazione di distacco, però, non riuscì perfettamente e l’opera si deteriorò ulteriormente. Per recuperare l’antico splendore, l’affresco è stato sottoposto a numerosi restauri, fino all’ultimo eseguito nel 2004.
L’altare maggiore, invece, è decorato da un’altra pala del Perugino “Madonna in Gloria, con i Santi Pietro e Paolo e i Santi Patroni Gervasio e Protasio”. Di grande interesse è la cripta situata sotto l’abside, databile probabilmente alla fase romanico-gotica della chiesa, dove massicce colonne e pilastri in arenaria nascondono tracce di affreschi attribuiti al pittore toscano Benozzo Gozzoli (XV sec.).
Dell’antica pieve non resta nulla, a causa dei numerosi ampliamenti e modifiche avvenute nel corso dei secoli. Sulla sua facciata, però, sono leggibili alcuni elementi della sua lunga storia, come la serie di archetti a sesto acuto in arenaria di epoca romanico-gotica o i mattoni secenteschi.
Il suo interno di gusto barocco è interamente decorato con finto marmo e presenta sei cappelle. Di queste, la prima a sinistra ospita la pala d’altare del Perugino “Battesimo di Cristo”, mentre la terza, sempre dallo stesso lato, ospita la pala del Pomarancio dal titolo “Sposalizio della Vergine”.
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Il progetto è stato realizzato col contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario della morte del pittore Pietro Vannucci detto “il Perugino”
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